FRA DANTE E BEATRICE C'E' GEMMA.

QUALCUNO HA RESO GIUSTIZIA ALLA MOGLIE DEL POETA

  

 

 

 

 

Huffington Post - 7 novembre 2020

 

In vista delle celebrazioni dell’anno venturo, si parla tanto di Dante Alighieri: nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321. Si parla tanto anche di Beatrice Portinari, musa ispiratrice del sommo poeta. Nessuno parla di sua moglie. Povera Gemma Donati, snobbata e tradita in versi dal marito, calunniata da Giovanni Boccaccio, dimenticata dai posteri. Le rese però giustizia quel geniaccio di Luigi Lunari, drammaturgo milanese scomparso l’anno scorso nella disattenzione generale.
Nel suo spiritoso monologo Moglie di poeta, Lunari parla del più celebre triangolo della nostra letteratura – lui: Dante, lei: Gemma, l’altra: Beatrice – dal punto di vista della moglie. Se per il filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel nessuno è un grande uomo agli occhi del proprio cameriere, figurarsi agli occhi della propria moglie! Dante per sua moglie è un poveruomo: civettuolo, borioso, arido. Lei si rompe la schiena tutto il santo giorno per la famiglia, lui seduto bello comodo a idealizzare quella donnetta di Beatrice...

Moglie di poeta è un corto teatrale che si può leggere nel volume Monologhi (a una o due voci), edito da Book Time nel 2017. Come regista mi considero fortunato: ho potuto mettere in scena quasi tutti gli spettacoli che finora ho sognato. Tra quelli rimasti nel cassetto, il dispiacere più grande è per lo spettacolo Il marito della moglie di Dante: un trittico composto dal monologo Moglie di poeta e da altri due corti di Lunari su Francesco Petrarca e su Giovanni Boccaccio.

Non sorprende che un drammaturgo sempre al passo con i tempi come Lunari, in tarda età si sia cimentato con il teatro breve. Mentre il teatro sedicente sperimentale sperimenta oggi cose già largamente sperimentate, i corti teatrali sono il vero laboratorio espressivo della drammaturgia contemporanea. Le più significative rassegne nazionali di corti sono “Schegge d’autore” (organizzata dallo SNAD e diretta da Renato Giordano) e “Teatro in provincia” (promossa dal CENDIC e curata da Duska Bisconti): a entrambe Lunari ha partecipato.

Mi piace pensare che Dante Alighieri, poeta autenticamente sperimentale che di commedie se ne intendeva, leggendo il corto di Luigi Lunari sarebbe morto dal ridere.

 

 

 

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