I CONTI DI PIERO CHIARA CON LE SUE RADICI SICILIANE

 

 

 

 

 

Huffington Post - 24 aprile 2021

 

I romanzi e i racconti di Piero Chiara mi appassionano grazie al loro caratteristico radicamento geografico: per me siciliano intriso di umori mediterranei, il paesaggio lacustre di Luino ha qualcosa di esotico. Analogamente mi affascinano certi austeri film nordeuropei, per esempio quelli dello svedese Ingmar Bergman, mentre guardando gli splendidi film del regista turco Nuri Bilge Ceylan ho l’impressione di respirare un’aria familiare. Sono i paradossi delle identità culturali.

Le pagine di Piero Chiara sembrano scritte da un lombardo da sette generazioni, eppure suo padre era un siciliano trasferitosi al nord per lavoro. Per fare i conti con le proprie radici siciliane, Chiara viaggiò nell’isola e scrisse il memoriale Con la faccia per terra, pubblicato da Vallecchi nel 1965 e ristampato da Mondadori con la carezzevole introduzione di Geno Pampaloni.

Come uomo, Chiara ha quasi paura della Sicilia. Visitando il paese che il padre aveva lasciato da giovane, lo scrittore non trova la dimensione leggendaria dei racconti orali paterni, ma miseria, arretratezza, violenza. Come narratore, dal viaggio siciliano Chiara trae divertenti personaggi. Come intellettuale, Chiara dalla Sicilia viene sopraffatto, l’isola è per lui un rompicapo incomprensibile. L’unica soluzione gli sembra «la decisione del siciliano di andarne fuori per sempre, di sposare una donna d’altra specie e di aver figli in altra terra. I figli allora, solo loro, e meglio ancora i figli dei figli, possono dirsi usciti dall’isola».

Tra gli scrittori siciliani quello più affine a Piero Chiara è Vitaliano Brancati, con la differenza che l’ossessione sessuale dei personaggi brancatiani ha un sostrato funereo, l’erotismo di Chiara è giocoso e boccaccesco. La morale delle sue storie spesso è amorale.

Piero Chiara volle cancellare le proprie origini siciliane, volle essere un lombardo DOC: la nostra identità è un destino ma è soprattutto un progetto, è la strada che indichiamo a noi stessi per cercare di approdare al senso che si nasconde dentro di noi. Le storie letterarie registrano casi clamorosi: il polacco Teodor Józef Konrad Korzeniowski, con il nome di Joseph Conrad, riuscì a essere uno dei massimi narratori britannici del suo tempo.

Forse tra qualche anno la letteratura italiana annovererà importanti scrittori dal cognome cinese o nigeriano, scrittori che non parleranno di paesi lontani o di avventurose migrazioni, ma firmeranno romanzi italiani DOC. Romanzi che magari sapranno dirci della nostra identità nazionale qualcosa che ancora non conosciamo.

 

 

 

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