IL TENENTE COLOMBO ERA SCAPOLO?

 

 

  

 

 

Huffington Post - 11 luglio 2020

 

Maurizio Costanzo, all’università La Sapienza di Roma, fu mio docente di linguaggio radiotelevisivo: prima del corso mi ero immaginato lezioni informali dense di aneddoti sulla sua carriera, invece il professor Costanzo era preparatissimo, rigoroso quanto un luminare di filologia classica. Per l’esame scrissi una tesina sul tenente Colombo, ma avrei preferito discutere una tesina su Maurizio Costanzo con il professor Colombo. Trovo il tenente una creatura straordinaria, di più: un maestro di vita.
Dal tenente Colombo ho imparato che per leggere la realtà bisogna snobbare le evidenze, concentrarsi sui dettagli apparentemente insignificanti. Lui inizia da una minima incongruenza e ne fa il primo anello della catena deduttiva per giungere all’individuazione dell’assassino.
Dal tenente Colombo ho imparato l’arte di sminuirsi. Muovendosi in un mondo di palloni gonfiati (ricconi, politici rampanti, stelle dello spettacolo), Colombo entra in scena spiegazzato come il suo impermeabile, recita la parte del pasticcione, si spaccia per meno intelligente dell’avversario: adotta la strategia di farsi sottovalutare. Poi, armato di un irresistibile sorriso, conduce una paziente guerra di logoramento alla quale il sospettato prende gusto fino alla rovina.
Dal tenente Colombo ho imparato la compassione verso i colpevoli: lui non è un giustizialista, arresta le persone quasi controvoglia. Giudicare tocca alla corte, lui è soltanto un servo della ragione. Gli autori della serie televisiva americana professano il culto dell’intelligenza: non ci sono delitti perfetti, ma investigatori poco bravi.
Circola la teoria eretica secondo cui la moglie di Colombo, che lui continuamente cita e mai vediamo, non esiste: il tenente ha sempre un cugino o un nipote da infilare pretestuosamente nel discorso, la signora Colombo svolgerebbe la stessa funzione. Persino Pietro Citati – il tenente Colombo della critica letteraria, impareggiabile indagatore di dettagli - lo sospetta. Mi sarebbe piaciuto trovare la prova decisiva e fare uno scoop culturale: purtroppo decenni di repliche gustate sul divano, non mi hanno reso intelligente quanto Colombo. Lo dice anche mia moglie.

 

 

 

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