IL VIAGGIO DEL TEATRO MEDITERRANEO

 

 

  

 

 

Il Solidale - 1 giugno 2015

 

Talvolta i sogni s'inverano. Nel 2013, con la mia commedia I meneni diretta dal maestro Walter Manfrè, abbiamo inaugurato a Mineo il Teatro Mediterraneo per inseguirne uno: il sogno di uno spazio dove mettere a confronto l'identità siciliana e l'identità dei popoli del “mare nostrum”. È bellissimo constatare che il nostro sogno in soli due anni ha preso il volo, ottenendo importanti premi nazionali e attirando l'attenzione della stampa internazionale.
Già nello spettacolo I meneni – un omaggio alla nostrà identità antropologica che a mio avviso merita di essere conservata – avevamo coinvolto un gruppo di migranti ospitati nel territorio, ma è con Mare nostrum che la loro partecipazione diventa centrale. La pièce propone infatti alcune storie di abitanti del mediterraneo, e la presenza in scena di quindici migranti arricchisce lo spettacolo con la loro umanità e vitalità. Passando del tempo con loro, la cosa che mi ha più colpito è che questi ragazzi che tanto hanno sofferto amano sorridere e farci sorridere. Dunque il prossimo spettacolo L'incantesimo, che debutterà a luglio ancora con la regia di Manfrè, proseguirà sulla medesima strada: proporremo una sorta di “surrealismo mediterraneo” con diversi momenti di divertimento.
Sul versante dell'identità siciliana, a giugno il Teatro Mediterraneo produrrà invece con la mia regia due omaggi a meneni illustri. Sabato 13 onoreremo il centenario capuaniano con la commedia Spera di sole. Il 14 porteremo in scena un recital di pagine bonaviriane intitolato Briciole d'argento.
Il 3 luglio, infine, Mare nostrum avrà una vetrina straordinaria: rappresenteremo lo spettacolo all'Expo di Milano.
Il nostro viaggio continua.

 

 

 

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