PIRANDELLO: QUESTO MIO SCONOSCIUTO. UN ROMANZO DI LUCIA MODUGNO
Ridotto - Gennaio / Aprile 2024
In che modo i familiari di un grande artista interagiscono con l’opera da lui creata, in quale misura essi vengono condizionati dalla sua dimensione pubblica e dal suo successo? Il tema è ghiotto e può essere affrontato in svariate maniere, anche in chiave divertente, come fece il grande Luigi Lunari nel breve monologo Moglie di poeta, nel quale ci raccontava un Dante pieno di difetti: vanesio e borioso, il sommo fiorentino passava il tempo a idealizzare Beatrice mentre alla moglie toccava sbrigare le incombenze domestiche. Moglie di poeta è raccolto nel volume Monologhi (a una o due voci), pubblicato nel 2017 da Book Time.
Anche Luigi Pirandello non fa una gran figura nel romanzo di Lucia Modugno Pirandello questo mio sconosciuto. Antonietta Pirandello nata Portulano (Edizioni All Around, Roma, 2023). Si tratta di un romanzo per modo di dire: lo è nel senso che non si limita a raccontare i nudi fatti della vita della moglie del drammaturgo siciliano, cercando di intuirne gli stati d’animo e i pensieri, però al tempo stesso il libro resta ancorato a una solida plausibilità storica, avvalendosi della consulenza di studiosi di vaglia.
Lucia Modugno, attrice e regista tra cinema e teatro, oppone brio e ironia alla gravità pirandelliana, raccontandoci l’inettitudine materiale di un uomo rapito dal proprio universo fantastico. Ma la protagonista assoluta è lei, Antonietta, una donna fragile e gelosa che non riesce a comprendere un marito sfuggente, retorico e a tratti ambiguo, che con la sua condotta contribuisce ad aggravare il malessere psichico della moglie, fino al ricovero in una casa di cura.
Antonietta e Luigi hanno una sensibilità morbosa che gli impedisce di essere felici, ma se a lui giova per la creazione dei suoi sofferti personaggi, il dramma di lei resta muto. A unirli è il fantasma della passione: «Ma venendo al dunque, anche sapendo di aver veramente scomodato mio marito con l’infierire in rivelazioni, indiscrezioni, forse addirittura cattiverie, io voglio accomiatarmi dichiarando, anzi confessando, che in fondo al cuore ho custodito gelosamente più di un segreto, cose che non ho mai detto a nessuno: la vera goduria che ogni qualvolta, dopo una forse anche forzata riappacificazione, ci scoprivamo scatenati amanti in amplessi apocalittici».
La vocazione teatrale di Lucia Modugno fa capolino nel racconto di questa avvincente storia matrimoniale, sia nella capacità di restituire i dialoghi tra i personaggi, sia nell’utilizzo di spiritosi “a parte” che creano con il lettore una piacevole complicità.