LO SPECCHIO FRANTUMATO

 

 

 

 

 

Pubblicato nel programma di sala del film "The Mirror and the Rascal" - 12 giugno 2019

 

Ammiro da tempo la pittura di Valerio de Filippis, segnatamente per il suo rigore espressivo scevro da ogni ammiccamento “contemporaneo”. Eccolo invece sorprenderci con una spericolata sperimentazione tra cinema, videoarte, teatro e musica. Ma come mai un artista dal profilo così definito, così apparentemente definitivo, ha sentito l’esigenza di scommettersi in questa avventura?

The Mirror and the Rascal ovvero Lo specchio e la canaglia non è soltanto il corrispettivo cinematografico della pittura di de Filippis (il suo gusto figurativo è ovviamente riconoscibilissimo), ma un nuovo campo di battaglia dove misurarsi come performer, proponendoci un conturbante e originale recitar cantando. De Filippis ha voluto metterci la faccia per inscenare una pubblica seduta psicanalitica: dietro la maschera di Riccardo III, di questa canaglia assetata di sangue e di successo, fanno capolino i fantasmi e i rimossi dell’artista. In questo sta la verità del film.

Della tragedia di Shakespeare al regista interessa più di tutto il lato barbarico, che il film ci restituisce in uno stile frantumato, poliedrico, autenticamente contemporaneo.

 

 

 

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